Il cavaliere del rubino by David Eddings

Il cavaliere del rubino by David Eddings

autore:David Eddings
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Fantasy, Fiction, General
ISBN: 9788820014346
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 1992-06-14T22:00:00+00:00


13

Poiché la strada che si proponevano di prendere aveva fama di essere in cattivo stato, presero accordi per lasciare il carro alla locanda e la mattina seguente si misero in viaggio a cavallo per le strade buie, illuminate dalle torce. Sparhawk aveva raccontato ai suoi compagni quanto Kurik era riuscito a strappare all'ubriaco il giorno prima e al momento di oltrepassare le porte settentrionali di Venne i componenti del gruppo si guardarono intorno con aria circospetta.

«Probabilmente è soltanto una superstizione locale», minimizzò Kalten.

«Mi è capitato di sentire storie orribili su questo o quel posto, e in genere poi si scopre che si riferiscono tutte a cose successe generazioni e generazioni fa.»

«In effetti non ha senso», concordò Sparhawk. «Il conciatore con cui abbiamo parlato a Paler ci ha detto che il conte Ghasek è uno studioso. Non sembrerebbe il tipo da andare in cerca di passatempi esotici. Comunque stiamo in guardia. Siamo parecchio lontani da casa e chiamare aiuto potrebbe risultarci un po' difficile.»

«Mi terrò in retroguardia», si offrì volontario Berit. «Ci sentiremo tutti meglio quando saremo certi che gli zemoch non sono più sulla nostra pista.»

«Quanto a questo credo si possa contare sull'efficienza del domi», ribatté Tynian.

«Eppure...» insistette Berit.

«D'accordo, vai pure», concesse Sparhawk. «Ma vedi di non correre rischi.»

Procedevano a un tranquillo trotto; stava sorgendo il sole quando raggiunsero la biforcazione. La strada sulla sinistra si faceva accidentata, stretta e piena di buche. La pioggia battente dei giorni precedenti l'aveva trasformata in un pantano ai cui lati crescevano fitti cespugli.

«Non sarà un viaggio veloce», osservò Ulath. «Ho visto strade meglio tenute e non migliorerà una volta che ci troveremo tra quelle colline.»

Guardò verso i bassi rilievi coperti di boschi che si ergevano davanti a lo-ro.

«Faremo del nostro meglio», rispose Sparhawk, «ma avete ragione. Quaranta leghe non sono una distanza da poco, e una brutta strada non renderà le cose più facili.»

Si avviarono al trotto ma, come Ulath aveva previsto, le condizioni della strada peggioravano costantemente. Dopo circa un'ora entrarono in una foresta. Gli alberi erano sempreverdi e creavano un'ombra tetra; l'aria tuttavia era fresca e umida, un vero sollievo per i cavalieri nelle loro armature.

Si fermarono brevemente verso mezzogiorno per uno spuntino a base di pane e formaggio, poi ripresero la via, salendo sempre più in alto.

La regione era sinistramente deserta; la maggior parte degli uccelli sembrava aver perso la voce, con l'unica eccezione dei corvi neri che parevano gracchiare da ogni albero. Quando sul bosco cupo cominciò a calare il crepuscolo, Sparhawk condusse i suoi compagni a una certa distanza dalla strada e il gruppo si accampò per la notte. Quella lugubre foresta aveva depresso persino Kalten, che consumava la sua cena in silenzio come tutti gli altri. Dopo aver mangiato andarono subito a dormire. Era quasi mezzanotte quando Ulath svegliò Sparhawk per farsi dare il cambio a guardia dell'accampamento. «A quanto pare là fuori ci sono un sacco di lupi», disse sottovoce l'imponente cavaliere genidian. «Credo sia una buona idea appostarsi con le spalle a un albero.»

«I lupi



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